Archivisti su sotto-directory e sotto-domini, una scelta SEO Oriented?
Le leggi e le teorie dell’Archivistica come scienza sono sicuramente adatte ad affrontare problematiche SEO, di indicizzazione per i motori di ricerca e sono utili per tracciare una scelta strutturale del proprio sito: Sotto-domini o sotto directory?
Abbiamo contattato un esperto di Archivistica per analizzare le opportunità di indicizzazione che il web ha offerto e offre e come esse vengano sfruttate dai motori di ricerca. Come se la caverà Google con le regole dell’Archivistica? E gli algoritmi in update, come Panda, Penguin, sono di prerogativa esclusiva dell’indicizzazione web? A cosa possiamo avvicinare l’utilizzo di sotto-domini e sotto-directory in un sito, in ottica archivistica e di indicizzazione?
La SEO e il comportamento dei Motori di ricerca agli occhi dell’archivista
Partiamo da alcuni assiomi fondamentali. L’indicizzazione equivale ad un elenco ordinato di informazioni e documenti. L’Ordinamento di tali documenti avviene mediante criteri specifici (classificazione per lettera, numero, categoria, parola chiave) e, ovviamente quando si parla di web, aggiornabili. Quando si parla di Archivio spesso si intende un qualcosa di fisso e immutabile, in realtà, fissi e immutabili sono spesso solo i criteri di indicizzazione. Appunto, spesso, ma non sempre. Se si tratta di archivi destinati alla consultazione immediata, l’ordinamento dovrà essere perfettamente riconoscibile ed immediato.
Gli algoritmi di Google
I continui mutamenti del criterio di ordinamento potrebbero così influire negativamente sulla fruibilità dei documenti e delle informazioni: Infatti, se si considerano i vari aggiornamenti e gli update di nuovi algoritmi attuati da Google per il suo motore di ricerca, non possiamo certo dire che la Classificazione e l’indexing no ne abbiano risentito. Nuovi arrovellamenti e nuove teorie di indicizzazione, rimescolamenti di Serp e classifiche, e tanto altro. Siti che perdono visibilità e altri che l’acquistano, senza criteri specifici. All’apparenza. Eppure da Mountain view hanno sottolineato che i nuovi algoritmi sono stati studiati in funzione dell’utenza. Per migliorarne l’esperienza nella ricerca. Sì, probabilmente è così. Ma come ogni aggiornamento (classiche versioni Beta), anche Penguin o similari necessitano di un periodo di assestamento.
Google e la sfida agli ordinamenti
A questo punto, parlando da esperti di Archivistica, è facile dire che la scelta di un archivio – motore di ricerca, per quanto concerne l’indicizzazione, debba cadere sulla riconoscibilità della classificazione, al fine di facilitare la consultazione. Ma, può darsi che nell’universo del web a un ordinamento fisso risponda meglio, a livello di fruibilità, un continuo mutamento. E miglioramento. Questa appare la sfida di Google. Classificazione chiara e precisa, criteri via via mutevoli e flessibili, in funzione dell’esperienza dell’utente.
Archivi e sotto-directory oppure sotto-domini?
Le regole SEO, anch’esse mutevoli, costantemente, si adeguano all’offerta dei motori di ricerca. Come è stato affrontato da Cutts di recente, nella struttura di un sito, in ottica ottimizzazione per i motori di ricerca e indicizzazione per le chiavi di ricerca, ma anche nella ricerca di scalate di Serp e Page Rank, le sotto-directory e i sotto-domini sono equivalenti. Sarà il robots di Google ad adeguarsi al Taglio editoriale. Cosa ne pensa l’Archivista?
Le Sotto-directory sono sotto cartelle di un sito. Approfondimenti. A livello archivistico dipendono direttamente dalla directory principale (dominio) e hanno con essa un rapporto osmotico: Facilitano la consultazione, l’approfondimento e, quindi, la ricerca.
I Sotto-domini appaiono alla stregua di sotto-archivi, dipendenti dal Primo Livello (dominio) ma separati e a sé stanti, per argomenti o approfondimenti (quasi fossero archivi paralleli al principale): la consultazione parte dal sotto-dominio e scende via via verso l’approfondimento (sotto cartelle). Non parte dal dominio principale come avviene invece per contenuti e documenti delle sotto-directory.
A questo punto traiamo le conclusioni (ad oggi): se la ricerca dell’utente e la sua esperienza di ricerca sono l’obiettivo finale di Google e dei Motori (come dimostrano i continui mutamenti e algoritmi), la prima opzione (scegliere sotto-directory per la struttura del proprio sito) appare quella più funzionale. E forse, quella che inevitabilmente sarà preferita da algoritmi sempre più orientati all’esperienza dell’utente. Voi che ne pensate?